La signora D.D.L.: mastoplastica e complicanze dovute ad una scarsa informativa
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La signora D.D.L. decide di sottoporsi ad una mastoplastica eseguita dal dottor G. e dai suoi assistenti presso una struttura privata gestita dalla Nice.srl.
La signora riceve una informativa sulle prestazioni sanitarie da fare del tutto insufficiente
perché le spiegano della necessità di ulteriori e successivi interventi in virtù della naturale scadenza di vita degli impianti.
Infatti, risulta provato, che dopo l’intervento la signora non conosceva neanche la marca ed il modello di protesi impiantatele.
Ad alcuni anni di distanza da questo primo intervento di mastoplastica la signora D.D.L è costretta ad un secondo intervento riparatore
Questo intervento viene eseguito alla Clinica Posillipo dal dottor C. P. che nell’esame obiettivo della paziente riscontra una “asimmetria mammaria, il seno sx è più alto e più contratto del controlaterale, le areole sono asimmetriche nel volume diametro e nella posizione”.
La patologia riscontrata alla signora D.D.L. è una “capsula mammaria bilaterale e ptosi”.
Lo stampato del consenso richiesto alla paziente, dalla Nice s.r.l. e dal Dottor G, non informava la signora D.D.L. che, nella previsione più favorevole ovvero senza complicazioni,
sarebbe stata necessaria la sostituzione degli impianti ogni arco temporale di 10 anni.
Risulta evidente che è indispensabile conoscere questa notizia che vuol dire doversi sottoporre a nuovi interventi successivi.
La sig.ra D.D.L. non riceve suggerimenti su altre tecniche alternative, che pure esistono e sono meno radicali e condizionanti pro futuro.
Questa mancanza di informazioni ha messo la signora D.D.L. nella posizione di non potere decidere consapevolmente sul proprio futuro.
L’aggravamento delle condizioni di salute successive all’intervento subito della signora D.D.L. , come dimostrato, si ricollegano alla insufficiente informativa ricevuta dalla signora che è, quindi, riconducibile all’inadempimento dei sanitari.