Frattura della caviglia: come muoversi in questi casi
Cos’è la frattura della caviglia
Nella maggior parte dei casi, la frattura della caviglia coinvolge anche i legamenti deputati a stabilizzare le porzioni ossee deputate a costituire l’elemento articolare in questione.
Tipi di frattura
Esistono 4 tipi di frattura della caviglia:
unimalleolare della caviglia caratterizzata dalla rottura di uno tra il malleolo tibiale e il malleolo peroneale;
bimalleolare della caviglia.quando si rompono entrambi i malleoli;
trimalleolare della caviglia. È la frattura della caviglia contrassegnata dalla rottura dei malleoli tibiale e peroneale, e della sezione distale-posteriore della tibia (la quale è detta impropriamente malleolo posteriore);
quella dell’astragalo è il tipo di frattura della caviglia in cui l’osso che va incontro a rottura è l’astragalo.
Comuni cause di frattura della caviglia sono:
Coloro che praticano sport, come per esempio il calcio, il rugby, la pallacanestro in cui sono previsti, durante la corsa, diversi cambi di direzione sono spesso vittime di questo infortunio poiché il piede è esposto ad un eccessivo movimento di rotazione esterna o interna
A volte la causa è un banale incidente che può verificarsi dovunque, in casa, durante una passeggiata o anche al lavoro
Le fratture dell’astragalo sono per lo più dovute a salti di altezza eccessiva;
Ovviamente anche gli incidenti automobilistici o motociclistici possono comportare un forte trauma alle caviglie.
Fattori di Rischio di frattura della caviglia possono essere il peso eccessivo e il fumo di sigaretta
Sintomi e complicazioni della frattura della caviglia
I tipici sintomi comprendono:
dolore locale che si accentua quando il piede è sotto carico,
gonfiore locale, deformità scheletriche locali, ematoma locale, difficoltà a camminare (zoppia) e ridotta mobilità articolare.
In quelle semplici semplici della caviglia c’è un solo punto di rottura dal quale risultano due frammenti ossei.
Mentre in quelle pluriframmentarie della caviglia, invece, ci sono più punti di frattura, quindi sicuramente più di due frammenti ossei e tendono ad essere instabili.
Nelle fratture aperte della caviglia, la peculiarità è la protrusione, dalla pelle, di un frammento dell’osso fratturato (es: malleolo tibiale);
oltre a creare una ferita cutanea a rischio infezione, tale protrusione può dar luogo a deformità scheletriche di vario grado e a lesioni muscolari più o meno severe.
In quelle chiuse, invece, non si assiste alla protrusione, dalla pelle, di alcun frammento osseo.
Complicazioni
Se è particolarmente grave e manca di un adeguato trattamento, la frattura della caviglia predispone all’artrosi della caviglia.
Inoltre particolari fratture della caviglia possono essere motivo di infezioni, deformità scheletriche e/o lesioni muscolari.
Diagnosi
Per diagnosticare la frattura della caviglia è necessario un iter di indagini che comprende:
esame obiettivo, anamnesi ed esami di diagnostica per immagini, quali raggi X, risonanza magnetica nucleare o TAC.
Terapia
Il trattamento di una frattura della caviglia varia in relazione all’entità dell’infortunio.
Per le fratture della caviglia meno gravi, può risultare sufficiente una terapia conservativa, basata su riposo, immobilizzazione dell’arto inferiore interessato (tramite gessatura) e
uso delle stampelle per evitare di caricare l’articolazione sofferente, e seguita da un ciclo di fisioterapia;
per le fratture della caviglia più severe, invece, è indispensabile ricorrere alla chirurgia, seguita dai trattamenti indicati sopra.
Frattura di caviglia e gesso.
In linea generale, per le fratture alla caviglia meno gravi, l’immobilizzazione dovrebbe durare 4-6 settimane; per le fratture alla caviglia più gravi, invece, dovrebbe protrarsi per 6-8 settimane.
Chirurgia per frattura di caviglia
L’intervento chirurgico per una frattura della caviglia è necessario per riposizionare nella loro posizione fisiologica le ossa fratturate.
Esso è indicato in caso di fratture gravi della caviglia;
come detto per fratture gravi della caviglia s’intendono le fratture scomposte, instabili, aperte, pluriframmentarie, bimalleolari e/o trimalleolari.