Lacerazioni da parto: cosa fare in questi casi e come evitarle
Indice dei Contenuti
Lacerazioni da parto: cosa sono
Il passaggio del bambino durante il parto può portare alla lacerazione dei tessuti che circondano l’apertura del canale vaginale fino all’ano, nonostante che muscoli e tessuti sono molto resistenti le lacerazioni sono molto frequenti.
In alcuni casi l’ostetrica o il medico per favorire l’uscita del bambino devono praticare la lacerazione o meglio un taglio, l’episiotomia che si “ricuce” al termine del parto.
In genere, se realizzato in maniera corretta, i fastidi si risolvono in poco tempo.
Lacerazioni da parto: i gradi
La letteratura scientifica distingue 4 gradi delle lacerazioni: lacerazione superficiale che interessa solo la mucosa vaginale o la cute del perineo; interessamento dei muscoli perineale; interessamento di tutto lo sfintere anale e della mucosa rettale.
Le cause delle lacerazioni da parto più frequenti sono: l’elevato peso del neonato, il primo parto o un parto precipitoso, un parto realizzato con il forcipe.
Lacerazioni da parto: conseguenze
Le conseguenze sono molteplici e vanno da dolori pelvici e sensazione di pesantezza a conseguenza più gravi come l’incontinenza urinaria e fecale o addirittura il prolasso di uno e più organi pelvici che richiede una buona riabilitazione
Come evitare di lacerarsi durante il parto
Durante il parto bisognerebbe saper assumere la posizione che più fa sentire a proprio agio.
Inoltre la donna non dovrebbe spingere troppo presto ma ascoltare i suggerimenti dell’ostetrica
Sarebbe importante che prima del parto la donna potesse prendere una certa consapevolezza del suo pavimento pelvico che ha un ruolo importante
Il pavimento pelvico può essere rafforzato con una serie di facili esercizi che consistono nel contrarre e rilassare i muscoli pelvici, e possono ripetersi in qualunque momento della giornata. Utile è anche il massaggio del perineo con l’olio di oliva a partire dalle 35 settimane di gestazione.
Importante in questa azione di prevenzione è anche l’uso di specifici integratori al collagene.
Dopo quanto tempo si rimarginano i punti
Non c’è bisogno dell’intervento del ginecologo per rimuovere i punti che vengono applicati perché essi vengono assorbiti dall’organismo dopo un periodo di tempo che va da 7 a 10 giorni.
Certo i punti possono dare fastidio, talvolta far male e per questa ragione va garantito il massimo dell’igiene,
non ci si deve strofinare con la carta igienica ed usare prodotti delicati nel lavaggio, senza sapone e specifici.
Bisogna evitare di tenere umida la zona dei genitali e se il dolore è molto forte basta rivolgersi ad un esperto.