Come e perché cambia la logica della chirurgia estetica
Indice dei Contenuti
- Chirurgia estetica: i numeri crescono
- Cosa è cambiato nella nostra società che ha portato all’aumento della chirurgia estetica
- Fattori che hanno fatto aumentare lo sviluppo della chirurgia estetica
- Moralità del medico nell’eseguire interventi di chirurgia estetica: consenso informato
- Il ruolo nei mass media nella espansione della richiesta di interventi estetici
- Incertezza sui numeri degli interventi di chirurgia estetica
- Gli interventi di chirurgia estetica per i quali vi è stato maggiore interesse sono:
- Tipologia di interventi estetici si dividono in tre gruppi fondamentali:
- Concetto di salute secondo l’OMS
- Interventi di chirurgia estetica ‘necessari’
Chirurgia estetica: i numeri crescono
La chirurgia estetica si sta ampliando in ogni settore della popolazione;
le persone che ricorrono alla chirurgia estetica non sono più soltanto le donne giovani
ma soggetti di entrambe i sessi, di tutte le età e dei più diversi strati sociali.
Cosa è cambiato nella nostra società che ha portato all’aumento della chirurgia estetica
L’aspetto fisico nella nostra società è diventato fondamentale.
Si ricorre alla chirurgia estetica perché si è sviluppato un vero e proprio culto del fisico
Fattori che hanno fatto aumentare lo sviluppo della chirurgia estetica
I fattori che hanno contribuito ad aumentare l’attenzione sul corpo
la maggiore longevità,
l’abbassamento dell’indice di natalità,
la crisi della famiglia,
vita di relazione.
Il corpo diventa quindi un elemento da difendere, da tutelare e da conservare.
Vien da sé che il desiderio di essere belli a tutti i costi comporti un frequente ricorso alla chirurgia estetica.
Moralità del medico nell’eseguire interventi di chirurgia estetica: consenso informato
C’è stata la prima sentenza della corte di Cassazione in materia di consenso informato.
Questo perché il medico deve eseguire le operazioni dopo aver studiato attentamente il caso in questione.
E’ necessario il consenso del paziente soprattutto in casi di operazioni di natura estetica.
Condizione necessaria per operare è spiegare al paziente tutto quello che gli verrà fatto in termini comprensibili così che il soggetto possa esprimere validamente il proprio consenso
Il consenso, per avere significato ed valenza giuridica, deve essere fondato su una informazione completa e veritiera pena il decadimento dello stesso.
Il ruolo nei mass media nella espansione della richiesta di interventi estetici
I mass media sono arrivati alla spettacolarizzazione della chirurgia estetica, effettuando operazioni chirurgiche in diretta tv;
tutto questo ha creato dissenso in ambito medico soprattutto per quanto attiene al codice deontologico.
Incertezza sui numeri degli interventi di chirurgia estetica
In Italia non disponiamo di un dato ufficiale sul numero e sulla tipologia degli interventi di chirurgia estetica eseguiti,
così come non certo è il numero dei medici che pratica interventi di chirurgia estetica.
In tale settore operano specialisti in chirurgia generale, in chirurgia plastica, in chirurgia maxillo-facciale, in dermatologia, in otorinolaringoiatria.
Di sicuro, però, è che il numero degli operatori in Italia è altissimo.
Gli interventi di chirurgia estetica per i quali vi è stato maggiore interesse sono:
- Rinoplastica
- Liposuzione
- Mastoplastica additiva
- Depilazione laser
- Autotrapianto di capelli
Tipologia di interventi estetici si dividono in tre gruppi fondamentali:
trattamenti di chirurgia plastica finalizzati al ripristino di realtà anatomiche gravemente lesionate;
interventi di chirurgia plastica per la correzione di gravi imperfezioni costituzionali;
interventi di chirurgia estetica in senso stretto, finalizzati alla correzione di realtà anatomiche vissute dai diretti interessati come imperfezioni.
Concetto di salute secondo l’OMS
Risulta centrale capire come l’O.M.S. definisca il concetto di salute:
uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto nell’assenza di malattie ed infermità, si privilegia il benessere psico-fisico e sociale rispetto all’assenza dello stato di malattia.
Anche gli interventi a finalità estetica, andando incontro ad esigenze consensuali a questa peculiare condizione – bio-sociale –
che pur è di natura largamente soggettiva, rientrano in questa dimensione dell’area sanitaria promossa dall’O.M.S
La salute è intesa nell’accezione biologica più ampia del termine come condizione, cioè di benessere fisico e psichico della persona così nel vigente CDM, all’art. 3.
Nell’ottica di una società fortemente ‘fisico centrata’ sono importanti le operazioni che determinano un miglioramento delle qualità strettamente fisiche delle persone.
In tale ottica è dunque assolutamente lecito intervenire in tutti quei casi in cui gli inestetismi che condizionano la vita sociale, affettiva e lavorativa
sono in concreto suscettibili di una effettiva modificazione per il soggetto in positivo attraverso il ricorso alle tecniche della chirurgia estetica.
Ma è qui che diventa difficile tracciare un confine deciso tra patologico e para-fisiologico.
Interventi di chirurgia estetica ‘necessari’
Trovano così piena motivazione, sia etica che deontologica, tutti quegli interventi per finalità estetiche che riescono a correggere il disagio psicologico
sentito dai soggetti che non vivono favorevolmente la propria corporeità.
Talora, però, il disagio psicologico avvertito prima dell’intervento continua a persistere anche dopo, e spesso, dopo un breve periodo,
il paziente richiede nuovamente l’intervento del medico per altre correzioni del tutto inutili a fronte di un solo ipotetico dimorfismo.
Premesso che il medico può sempre manifestare la propria indisponibilità all’intervento qualora non trovi la necessità e la praticabilità tecnica.
Resta evidente che gli interventi di chirurgia estetica, che hanno il solo fine di alterare parti del corpo in maniera esagerata e con fine di spettacolarizzazione,
sono deontologicamente censurabili.