
Colonscopia: cosa è
La colonscopia è un esame endoscopico che serve ad osservare la superficie interna del colon e del retto.
La colonscopia permette la diagnosi di:
malattie infiammatorie croniche, diverticoli, polipi e tumori maligni.
La colonscopia è fondamentale anche per la prevenzione secondaria del tumore del colon-retto, di cui soffre la popolazione italiana tanto da risultare il secondo tumore più diffuso.
Colonscopia: quando si effettua
I pazienti risultati positivi all’esame del sangue occulto nelle feci solitamente fanno la colonscopia seguendo le direttive del medico.
Tale l’indagine rientra nei programmi di screening regionali per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto, indirizzati alla popolazione fra i 50 e i 69 anni.
Colonscopia : come si effettua
Grazie al colonscopio, composto da un tubo flessibile collegato a una fonte di luce e munito di microcamera,
introdotto nel canale anale si analizza la forma, il calibro e lo stato complessivo dell’intestino. A seconda della porzione di intestino che si esamina,
rettosigmoidoscopia, se vengono visualizzati solo gli ultimi 50-60 cm circa del tratto digestivo, costituiti dal retto e dalla parte finale del colon chiamata sigma
pancolonscopia o, più brevemente, colonscopia, se si fa risalire lo strumento fino a raggiungere l’ultimo tratto dell’intestino tenue, quando ciò è possibile.
Causa di particolari conformazioni o di precedenti interventi chirurgici in circa il 10 per cento dei casi l’esplorazione completa del colon può non riuscire.
E’ bene sapere che se si inseriscono nel tubo flessibile gli strumenti necessari si possono effettuare, effettuare biopsie e asportare polipi nel corso della colonscopia.
Poiché i polipi, che sono protuberanze che si formano sulla superficie del colon, nel tempo possono trasformarsi in un tumore maligno è giusto: asportarli quando sono di natura benigna necessariamente quando cancerosa e precancerosa
La colonscopia è, in genere, ben tollerata dal paziente richiede comunque che a realizzarla sia un operatore; esperto e prudente che esegua con attenzione l’intervento.
Colonscopia: possibili danni
In seguito all’indagine possono verificarsi dei danni ad esempio se è stata effettuata una rimozione di polipi possono verificarsi emorragia o anche danni più gravi quali sepsi o perforazione dell’intestino
Danni non ascrivibili necessariamente a colpa medica. Come si indicherà in seguito, la stragrande maggioranza delle perforazioni intestinali non sono il risultato di negligenza medica.
Secondo la letteratura scientifica i danni derivanti da una colonscopia variano, tra lo 0,34% e il 2,5% e Il rischio di perforazione intestinale è stimato allo 0,2-1,0%.
Colonscopia e diritto al risarcimento
Ovviamente quando si è verificato un intervento non adeguato causato da:
- imperizia,
- imprudenza,
- negligenza medica.
E’ bene sapere che negligenza esiste quando:
non si presta la dovuta attenzione alla preparazione intestinale,
lo strumento dell’indagine non segue un percorso idoneo
non si informa il paziente in maniera adeguata rispetto al rischio dell’accertamento