Danno differenziale: tutto quello che c'è da sapere
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Cosa si intende per “danno differenziale”
Il danno differenziale è un incremento risarcitorio assicurato a un lavoratore che si infortuna, rispetto a quanto garantito dall’ente previdenziale.
Al di là dell’ indennizzo da parte dell’INAIL,
se l’infortunio è la conseguenza di un incidente stradale o causato da terzi,
l’infortunato può ottenere in sede civilistica un risarcimento ulteriore chiamato “danno differenziale”.
Differenze tra modelli risarcitori :
A tal proposito occorre operare una differenziazione tra i due modelli risarcitori.
L’indennizzo INAIL dipende esclusivamente dal verificarsi dell’infortunio o della malattia professionale e riconosce degli importi in modo “automatico”;
mentre il risarcimento civilistico considera anche se il danno è il frutto di un illecito, causato ad esempio da un comportamento colposo del datore di lavoro o di un terzo.
In tal caso si punta a ristorare tutti i pregiudizi effettivi subiti dalla persona.
CHI PUÒ CHIEDERE IL RISARCIMENTO E IN QUALI CASI
Chi è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro o di un infortunio in itinere
(ossia durante il tragitto tra casa e lavoro) ha diritto all’indennizzo da parte dell’INAIL.
Se però l’infortunio è determinato da una responsabilità altrui
– ad esempio, dal datore di lavoro che non ha rispettato le normative di sicurezza o se la persona è stata vittima di incidente stradale causato da terzi mentre si recava al lavoro –
allora si ha diritto anche al “danno differenziale”.
Quest’ultimo viene riconosciuto a patto che il lavoratore dimostri l’illecito,
oltre a provare di avere subito un danno maggiore rispetto a quello risarcito dall’INAIL.
DANNO DIFFERENZIALE: COM’È COMPOSTO
Il danno differenziale a cui ha diritto il lavoratore include diverse tipologie di danno.
Per responsabilità civile si è propensi a risarcire il danneggiato ricostituendo lo stato in cui il soggetto si sarebbe trovato senza l’evento lesivo.
È opportuno considerare che nel danno differenziale rientrano le seguenti voci di danno:
biologico (anche temporaneo) inferiore al 6%, per risarcire ogni lesione dell’integrità psico-fisica del lavoratore, sia essa anche lieve;
patrimoniale, che comprende le spese sostenute dal danneggiato in seguito all’incidente
( spese mediche o di riabilitazione) e i mancati guadagni derivati dall’infortunio;
morale, ovvero il risarcimento per la sofferenza subita dal soggetto a causa delle lesioni fisiche riportate;
esistenziale,
inteso come l’alterazione delle abitudini e delle relazioni affettive dell’individuo con impatto sulla sua qualità di vita.
Lo scopo del risarcimento del danno differenziale è di ristorare diversi aspetti:
il danno alla salute, la capacità reddituale dell’infortunato,
il suo turbamento interiore e il peggioramento della qualità della vita.
COME RICHIEDERE IL DANNO DIFFERENZIALE
Esigere il danno differenziale è importante per salvaguardare la propria vita futura.
Molte volte l’infortunato tralascia il danno patrimoniale, morale o esistenziale,
richiedendo solo la liquidazione del danno all’ente previdenziale.
Per richiedere il danno differenziale occorre affidarsi a professionisti specializzati nel settore, abili nel garantire all’infortunato,
durante l’iter burocratico, assistenza e massimo risarcimento nel minor tempo possibile.
Sarà importante in primis non trascurare alcun dettaglio per accertare la responsabilità del datore di lavoro (o del terzo).
Si dovranno poi valutare la dinamica dell’incidente, i certificati medici ed eventuali testimoni.
Se ritieni di trovarti in questa situazione, rivolgiti a Studio Iannicelli per una consulenza gratuita.