Errore medico di diagnosi o trattamento: tutto quello che c'è da sapere
Indice dei Contenuti
- Errore medico di diagnosi o trattamento: tutto quello che c'è da sapere
- Cosa è un errore medico di diagnosi o trattamento
- La colpa può essere generica o specifica
- Classificazione degli errori medici
- Tipologie di errore medico
- La responsabilità medica al centro della riforma Gelli
- Come si dimostra di avere subito un danno causato da un medico
Cosa è un errore medico di diagnosi o trattamento
L’errore medico è quel tipo di errore che comporta un danno alla salute del paziente tanto da ritardare o addirittura impedire il suo ritorno ad uno stato di benessere.
Bisogna ricordare che il medico si deve attenere alle regole di condotta che sono indicate
dalle “linee guida” elaborate da enti e società scientifiche iscritte in apposito elenco tenuto dal Ministero della salute.
Qualora queste linee guida non ci fossero i medici devono, almeno attenersi alle “buone pratiche clinico-assistenziali“.
L’errore medico diventa una colpa qualora emergesse una violazione delle regole cautelari che, se rispettate, avrebbero evitato di arrecare danno alla salute del paziente.
La colpa può essere generica o specifica
In caso di errore per negligenza, imprudenza o imperizia si parla di colpa generica.
Negligenza: si ha questo tipo di colpa quando si opera con scarsa attenzione o trascuratezza
Imprudenza: si verifica quando l’intervento è eseguito con avventatezza o scarsa ponderazione
Imperizia: in caso di incapacità tecnica o scarsa esperienza dell’operatore sanitario
La colpa “specifica” si configura quando l’errore è determinato dalla violazione o dalla inosservanza delle norme e quindi delle leggi, regolamenti, ordini o discipline.
Classificazione degli errori medici
Esistono vari metodi per classificare Gli errori medico-sanitari che possono essere:
di commissione: che avvengono durante una non corretta o non necessaria esecuzione dell’atto medico o assistenziale
di omissione: sono quelli che derivano da una mancata realizzazione di un atto medico o assistenziale ritenuto necessario per la cura del paziente.
Tipologie di errore medico
Si usa distinguere altresì tra:
E’ bene tenere presente che gli interventi chirurgici sono quelli maggiormente a rischio tanto che il 38,4% dei casi di malasanità è legato a un errore in questo ambito .
A seguire ci sono gli errori diagnostici (20,7% dei casi), quelli terapeutici (10,8%) e le infezioni avvenute in ospedale o pronto soccorso (6,7%).
I reparti dove si verifica il maggior numero di sinistri sono:
ortopedia e traumatologia (20,3%), chirurgia generale (12,9%), all’interno del pronto soccorso (12,6%) e in ostetricia e ginecologia (10,9%).
Il riferimento è alla speranza di vita per ogni abitante, infatti in Italia questo valore è più alto della media UE (83,1 anni contro 80,9);
il problema è che i posti letto sono pochi rispetto alla media europea (3,2 a fronte di 5),
pochissimi gli infermieri (5,8 ogni 1000 abitanti, mentre la media UE è 8,5) e un numero abbastanza alto di medici ma non sufficiente (4 ogni 1000 abitanti, la media UE è 3,6).
La responsabilità medica al centro della riforma Gelli
Di fondamentale importanza nei casi di errore medico è la riforma Gelli del 2017,
grazie a tale riforma il concetto di responsabilità medica è stato rivisitato con l’introduzione di norme specifiche che escludono la responsabilità penale dei medici per imperizia,
nel caso in cui dimostrino di aver seguito con molta attenzione le linee guida elaborate dall’Istituto superiore di sanità.
Come si dimostra di avere subito un danno causato da un medico
Per prima cosa occorre:
dimostrare l’esistenza del danno alla salute e anche potere evidenziare come il peggioramento dello stato di salute
sia derivato da un’azione o dall’omissione colposa del medico o da cattive condizioni della struttura sanitaria in un rapporto di causa effetto.
Come si prova il danno subito
E’ fondamentale poter documentare tutto il percorso medico seguito dal paziente
All’avvocato andranno quindi forniti:
la o le Cartelle cliniche, ricordiamo, perché è bene saperlo, che l’Ente è obbligato a rilasciare la documentazione in poco tempo su richiesta dell’interessato;
la documentazione fiscale relativa alle prestazioni mediche;
i referti delle visite e/o analisi svolte;
poter mostrare anche esami diagnostici altro attestanti il percorso terapeutico seguito diventa utile ai fini della ricostruzione dell’iter seguito da paziente.
L’avvocato di parte chiederà una perizia ad un consulente specializzato nella patologia di cui soffre il paziente;
grazie a tale consulenza il perito, verificata tutta la documentazione, potrà certificare lo stato di salute attuale e rilevare l’esistenza di una relazione fra l’operato medico-sanitario e il danno accusato dal Paziente.