Frattura della spalla: conosciamo questa tipologia di infortunio
Fratture della spalla
Le fratture della spalla, spesso provocate da un forte urto sul braccio e sulla spalla o da una caduta a braccio teso, sono molteplici;
possono essere semplici quando interessano la clavicola e richiedono una fasciatura a tracolla, o
più complesse quando coinvolgono la glena e, spesso, comportano il trattamento chirurgico.
I sintomi nella frattura della spalla:
dolore e gonfiore alla spalla, difficoltà a sollevare l’arto e in alcuni casi l’intorpidimento del braccio
Frattura dell’omero prossimale
E’ una frattura molto comune della spalla;
a causa dell’osteoporosi, nei pazienti di età superiore ai 65 anni, questo tipo di fratture prossimale sono al terzo posto come frequenza (dopo le fratture dell’anca e le fratture del polso).
Nei giovani invece queste fratture si verificano nei traumi a elevata energia (incidenti stradali o sportivi) a carico della spalla e, il più delle volte,
determinano una frattura pluri-frammentaria scomposta, a volte associata a una lussazione dei capi articolari.
e fratture dell’omero prossimale sono in genere composte (non sono fuori posizione) e in questo caso non bisogna ricorrere al trattamento chirurgico, e sufficiente applicare un tutore munito di fascia anti-rotatoria,
quando invece la fratture è scomposta bisogna ricorrere ad un trattamento più complesso dipende da quanti pezzi di questo osso sono rotti ed eventualmente vanno in necrosi.
In questi casi il recupero funzionale è più difficile soprattutto se si è verificata la rottura dei tendini della cuffia dei rotatori
Trattamento chirurgico nella frattura del braccio
Il trattamento chirurgico si rende necessario nelle fratture più complesse o anche nelle fratture più semplici o in pazienti
che hanno la necessità di tornare rapidamente ad una vita attiva.
Dopo l’intervento chirurgico può essere necessario applicare una protesi articolare.
L’età del paziente è fondamentale nella scelta del trattamento:
si cerca infatti di evitare il trattamento chirurgico nei più anziani per evitare le complicanze chirurgiche, mentre nei giovani adulti, si tenta di evitare,
per quanto possibile,
il trattamento con protesi che comporta una limitazione funzionale e la certezza di almeno un intervento di sostituzione della protesi per usura nell’arco della vita.
Le tecniche di ricostruzione con osso prelevato dal bacino dello stesso paziente e tecniche di osteosintesi sono una risorsa e una possibilità, ma l’intervento prevede una riabilitazione lunga, da sei mesi a un anno.
Trattamento conservativo
Una parte delle fratture di clavicola guarisce senza un intervento chirurgico.
Il trattamento conservativo consiste nell’utilizzo di un particolare tutore che aiuta a sostenere il braccio e mantenere le ossa in una posizione più fisiologica.
La fisioterapia Osteogenica può essere intrapresa a casa (Magnetoterapia domiciliare) fin da subito, a eccezione della controindicazione dei pazienti portatori di pacemaker.
Dopo che il dolore si è ridotto e in seguito a un nuovo controllo radiografico (che esclude una ulteriore ed eccessiva scomposizione della frattura),
inizia la Riabilitazione motoria, con esercizi specifici per ridurre al minimo la rigidità di spalla.