- lussazione scapolo omerale
- Mar 28
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Indice dei Contenuti
- Guida pratica: cosa da fare in caso di lussazione scapolo omerale (comunemente
definita lussazione di spalla).
- Che cos’è una lussazione scapolo omerale
- Quali sono i tipi di lussazione scapolo omerale?
- Come si valutano le conseguenze della lussazione scapolo omerale?
- Quale ruolo hanno gli accertamenti strumentali (radiografie, TC e RMN) nel risarcimento del danno biologico conseguente alla lussazione scapolo omerale
- La riabilitazione è sempre sufficiente?
- Come valutare i punti di invalidità permanente ed ottenere il risarcimento del danno biologico conseguente alla lussazione scapolo omerale?
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Guida pratica: cosa da fare in caso di lussazione scapolo omerale (comunemente definita lussazione di spalla).
- Che cos’è una lussazione scapolo omerale (comunemente definita lussazione di spalla)?
- Quali soni i tipi di lussazione scapolo omerale
- Come si valutano le conseguenze della lussazione scapolo omerale
- Quale ruolo hanno gli accertamenti strumentali (radiografie, TC e RMN) nel risarcimento del danno biologico della lussazione scapolo omerale
- La riabilitazione è sempre sufficiente?
- La stretta del Decreto Legge 1/2012
- Art.1, comma 19, L-04-08-2017, n.124
- Come ottenere il risarcimento e punti di invalidità
- recarsi subito al pronto soccorso, oppure, in questi tempi di pandemia da covid 19, farsi visitare da un medico specialista e valutare bene gli accertamenti strumentali da effettuare nell’imminenza dell’evento traumatico;
- denunciare incidente al proprio assicuratore appena possibile
Terminate le cure e le terapie prescritte, le tue condizioni si stabilizzeranno, con la possibilità che permangano delle conseguenze permanenti ( postumi permanenti). Sarà il medico-legale insieme all’avvocato che ti seguirà a fare in modo che ti venga riconosciuto il giusto risarcimento per il danno biologico subito alla spalla. E’ quindi fondamentale essere ben tutelati per evitare il rischio di non essere adeguatamente risarciti per i danni subiti.
Che cos’è una lussazione scapolo omerale
- La lussazione dell’articolazione scapolo omerale, definita anche comunemente lussazione di spalla, è rappresentata da un movimento forzato e innaturale dell’articolazione scapolo omerale che comporta la perdita dei rapporti articolari tra la glena scapolare e la testa dell’omero. La spalla è la più mobile tra le articolazioni del corpo umano; in essa confluiscono cinque articolazioni:
- L’articolazione scapolo omerale, in senso anatomico stretto, ed è quella di cui tratteremo nel presente articolo;
- L’articolazione sotto deltoidea, che non è un’articolazione in senso anatomico stretto, ma lo è in senso fisiologico;
- L’articolazione scapolo toracica, anch’essa un’articolazione in senso fisiologico, ma non anatomico;
- L’articolazione acromion clavicolare che è un’articolazione anatomica vera;
- L’articolazione sterno clavicolare anch’essa un’articolazione anatomica vera.
Quali sono i tipi di lussazione scapolo omerale?
Le lussazioni dell’articolazione scapolo omerale, genericamente, possono essere classificate in :
- Lussazione anteriore, generalmente causata da un trauma indiretto, la testa dell’omero, una volta perso il rapporto articolare con la glena si può venire a trovare in sedi diverse in rapporto al margine della glenoide; l’aspetto clinico è caratteristico in quanto vi è una deformazione del normale profilo anatomico della spalla che si associa ad una grave impotenza funzionale. Tale forma di lussazione arriva a rappresentare circa il 95% di tutte le lussazioni di spalla;
- Lussazione posteriore; questa forma di lesione è molto rara e passa facilmente misconosciute nella prima emergenza, la testa dell’omero è spesso posta in sede sotto acromiale e le radiografie della spalla effettuate al momento del pronto soccorso possono apparire negative se è effettuata la sola proiezione in antero posteriore, ma tale lesione viene messa ben in evidenza dalla proiezione ascellare. La lussazione scapolo omerale in genere può determinare lesioni della capsula articolare e /o del cercine glenoideo e / o della cuffia dei rotatori e / o dei legamenti e/o della glenoide.
Come si valutano le conseguenze della lussazione scapolo omerale?
E’ in primo luogo importante considerare l’età dell’infortunato al momento del trauma e se esso sia di tipo sportivo ovvero conseguente ad un incidente stradale. Ciò al fine di determinare l’influenza di un eventuale stato anteriore nell’evoluzione della lesione a distanza di tempo. È altrettanto importante la storia clinica e gli eventuali accertamenti effettuati (esami radiografici, tomografia assiale computerizzata, risonanza magnetica ) sia al momento del pronto soccorso che nel prosieguo delle cure dopo l’evento traumatico. Questo al fine di valutare sia la condizione dei rapporti articolari che di tutte le componenti anatomiche quali la cuffia dei rotatori, la capsula, il cercine glenoideo e dei legamenti della spalla ed in ultimo non certo per importanza della testa dell’omero. In modo particolare a livello della testa dell’omero, a seguito di una lussazione anteriore dell’articolazione scapolo omerale, si possono avere lesioni ossee:
- la lesione di Hill Sachs, tale lesione ossea è determinata dall’impatto del margine anteriore della glena scapolare sulla faccia postero laterale della testa omerale
- la lesione del margine anteriore della glena (cd. Bankart ossea)
tali lesioni possono essere così importanti che dopo la riduzione della lussazione può aversi come conseguenza una instabilità dell’articolazione e quindi una tendenza alle recidive.
Quale ruolo hanno gli accertamenti strumentali (radiografie, TC e RMN) nel risarcimento del danno biologico conseguente alla lussazione scapolo omerale
Gli accertamenti strumentali rivestono un ruolo chiave nell’iter diagnostico e nella indicazione alla corretta terapia per il conseguente miglior recupero funzionale possibile. Gli accertamenti strumentali sono fondamentali per la stadiazione del danno biologico subito e per il computo del relativo valore economico del risarcimento che spetta per gli esiti di una lussazione scapolo omerale (comunemente detta lussazione di spalla).
Gli accertamenti di primo livello sono rappresentati dalle radiografie tradizionali eseguite in differenti proiezioni; in genere l’esame radiografico viene quasi sempre eseguito nel corso delle cure effettuate in Pronto Soccorso ed ha come finalità, in questo tipo di traumi, la esclusione con ragionevole grado di certezza, di una frattura; infatti procedere ad una riduzione di una lussazione di spalla in assenza di un esame radiografico, seppure è possibile, esporrebbe l’infortunato a dei rischi di ulteriori lesioni. Per un più approfondito esame delle conseguenze di un trauma che ha determinato la lussazione (in assenza di lesioni ossee e/o lesioni vascolo nervose) assumono importanza fondamentale gli esami di II livello che non vengono mai, o quasi mai, eseguiti in Pronto Soccorso e questo per ovvi motivi di economia sanitaria. Gli esami di II livello sono soprattutto la ecografia e la RMN che danno una quadro molto accurato sul tipo di lesioni che possono aver colpito la testa omerale, la cuffia dei rotatori, la capsula, il cercine glenoideo e i legamenti della spalla; questo permette di individuare la terapia più corretta e quindi il conseguente miglior recupero funzionale possibile della spalla nel suo complesso. La TAC ha valore nella valutazione del sanno osseo, ovvero le predette lesioni di Hill Sachs per la testa omerale e di Bankart per la glenoide scapolare.
Le lesioni coinvolgenti alcune delle strutture della spalla ( la testa omerale, la cuffia dei rotatori, la capsula, il cercine glenoideo e i legamenti ) ovviamente non possono essere diagnosticate in Pronto Soccorso con gli esami radiografici standard, spesso sono causa di infiammazione, dolore, instabilità e ostacolo alla normale funzione articolare (limitazione dei movimenti e soprattutto instabilità articolare); spesso tali lesioni durante la fase iniziale delle cure passano misconosciute. La stadiazione del danno biologico prevede, cosa estremamente importante, lo studio della progressione nel tempo dell’eventuale danno articolare capsulo/legamentoso dell’articolazione scapolo omerale; questo tipo di danno, in una articolazione caratterizzata da grande libertà di movimento, causa un’alterazione permanente dei rapporti articolari e quindi, oltre ad una alterazione della funzione anche una usura molto veloce delle strutture articolari. Anche in questo caso, l’evoluzione del danno all’articolazione scapolo omerale può essere ben documentata da esami ecografici o di tomografia assiale computerizzata oppure di risonanza magnetica.
Ai fini del risarcimento tutti gli esami diagnostici sono di fondamentale importanza. Un recente esempio è legato alla sentenza della cassazione III sez. civ. ora. 12.12.2019, n.32483 che, seppure si riferisce solo alle lesioni di lievissima entità, ha precisato che se dagli atti di causa risultino mancanti esami diagnostici per immagini in grado di consentire la valutazione obiettiva, l’infortunato che ha subito il trauma non ha diritto al risarcimento. È evidente che quindi in mancanza di adatti accertamenti che documentino la progressione del danno il valore economico del risarcimento può non corrispondere alla reale entità delle menomazioni subite.
La riabilitazione è sempre sufficiente?
Nei casi meno gravi di lussazione scapolo omerale, quando il trauma provoca solo la distrazione di capsula e legamenti, la riabilitazione può essere anche breve; viceversa quando la lussazione scapolo omerale determina lesioni gravi (rotture parziali o totali di capsula e/o legamenti) con alterazioni dei rapporti articolari, possono essere necessari lunghi periodi di terapie mediche e fisiche potendosi rendere necessaria anche una chirurgia ricostruttiva dei legamenti della caviglia.
E’ molto importante ricordare che una una corretta riabilitazione, fatta di terapie ed esercizi quotidiani sotto la guida di un professionista del settore, fa la differenza nel processo di corretta guarigione.
Come valutare i punti di invalidità permanente ed ottenere il risarcimento del danno biologico conseguente alla lussazione scapolo omerale?
La valutazione dell’invalidità permanente e quindi del danno biologico degli esiti da trauma distorsivo alla caviglia, per la loro frequenza, assume un'importanza particolare nella liquidazione dei danni derivanti da incidenti stradali.
Pur trattandosi di una lesione comune, la sua valutazione medico legale richiede una notevole attenzione, essendo possibile una sua grave sottostima quando non vengono effettuati tutti gli accertamenti di volta in volta indispensabili( radiografie in comparativa; TC ad alta definizione e RMN ).
Come abbiamo detto in precedenza, è molto raro che in Pronto Soccorso vengano praticati esami diagnostici oltre quelli basali ovvero le RX standard; è quindi molto difficile inizialmente avere una diagnosi accurata circa la stadiazione ed il tipo preciso di lussazione scapolo omerale. Le tabelle del D.M. 3 luglio 2003 (cosiddette tabelle di Legge), relativamente alla spalla, per “esiti di documentata lussazione di spalla con sfumate ripercussioni funzionali ” riconoscono una Invalidità Permanente inferiore o uguale al 4% per l’arto dominante e del 3% per l’arto non dominante. È certo poi che sono da considerare anche le lesioni accessorie che possono conseguire ad una lussazione scapolo omerale ad esempio la lesione della cuffia, della capsula e/o dei legamenti ed altre come precedentemente descritto.
Le tabelle del D.M. 3 luglio 2003 (cosiddette tabelle di legge) per quanto riguarda le lesioni accessorie non riporta multo, ma in questo ci soccorrono vari testi di dottrina Medico Legale, che elencano una molteplicità di voci tabellari, a cui possono corrispondere diverse e talvolta molteplici menomazioni che possono conseguire ad un trauma lussante l’articolazione scapolo omerale, ben si comprende quindi l’importanza di farsi seguire da un preparato e tenace studio legale e medico legale per riuscire ad ottenere un giusto risarcimento del danno biologico patito.
Ma cosa differenzia una lussazione da cui deriva una menomazione a cui si assegna un dato valore percentuale da un’altra lussazione con una menomazione e conseguente limitazione funzionale a cui si assegna un valore più alto? Solo uno studio legale e medico legale realmente esperto, dopo una approfondito studio dell’anamnesi patologica dell’intera storia clinica dell’infortunato, un’accurata visita medico legale e aver studiato, anche multi disciplinarmente e affondo, gli accertamenti praticati nel corso delle cure, può capire quale è la reale entità del danno subito e quindi il reale valore risarcibile ad una lussazione scapolo omerale (comunemente definita lussazione di spalla).
Infatti, a modo di esempio, l’infortunato potrebbe aver subito, a seguito della lussazione, un’alterazione della congruenza articolare scapolo omerale con una sua instabilità e quindi una conseguente alterazione della funzionalità, da cui ne deriva anche un grave danno degenerativo secondario delle componenti ritenitive che impone un ulteriore giusto riconoscimento. Ancora, l’evento traumatico potrebbe aver determinato un interessamento della testa omerale o della cuffia dei rotatori: ebbene tali danni vanno correttamente arruolati, documentati, discussi e risarciti.
Bisogna poi valutare se il danno si instaura su una situazione pregressa già compromessa aggravandola, creando così un maggior danno.
Alla luce di tutto ciò è chiaro che la corretta valutazione medico legale delle lussazioni a danno della spalla richiede uno studio molto più complesso di quanto una lettura superficiale delle tabelle di valutazione potrebbero far presupporre.
Ciò vuol dire, con tutta evidenza, che gli infortunati che hanno subito questo tipo di trauma non debbono abdicare e quindi rinunciare ad un giusto risarcimento del danno biologico che spetta loro. E ciò può avvenire solo dopo un attento e approfondito studio delle conseguenze patite a seguito dell’incidente riportato alla caviglia, infatti chi effettivamente è stato danneggiato potrà comunque essere ristorato del danno in modo appropriato se si affida a persone competenti in materia legale e medico legale.
“I contenuti dell’articolo che segue hanno natura generale e sono pubblicati con scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere di un esperto.”