La cataratta: tipologie e tipi di intervento
Indice dei Contenuti
Che cosa è la cataratta
La cataratta, nota anche come facosclerosi, è un’opacizzazione totale o parziale del cristallino.
Il cristallino regola la messa a fuoco sulla retina delle immagini provenienti dall’esterno che attraversano la pupilla.
Quando il cristallino è ostruito la vista diventa debole e confusa.
Diffusione della cataratta in Italia
È un problema abbastanza comune che aumenta con l’età
Secondo l’Istat in Italia colpisce circa l’8,5% della popolazione tra i 70 e i 74 anni,
il 12,4% nei cinque anni successivi e il 17,1% di chi supera gli 80 anni.
Per l’OMS è la prima causa al mondo di cecità e ipovisione (anche se quasi sempre è reversibile).
Tipologie di cataratta
nucleare: la forma più comune di cataratta.
corticale: anch’essa moto comune, la seconda per frequenza, che deriva da un’opacizzazione della corteccia del cristallino.
subcapsulare posteriore:
questo tipo di cataratta compare in pazienti giovani dopo l’assunzione prolungata di corticoidi.
congenita o infantile: si sviluppa in bambini sotto l’anno.
traumatica: di solito è unilaterale e si associa ad altre alterazioni oculari
Cause della cataratta
L’invecchiamento è la causa principale della comparsa della cataratta ma anche:
Traumi oculari, carenza nutrizionali, cause ereditarie e difetti ereditari, diabete.
Uso prolungato di alcuni farmaci (soprattutto corticoidi per via orale e inalatoria)
Esposizione alla radiazione solare, cataratte congenite, obesità, ipertensione arteriosa
Malattie oculari, come l’uveite (infiammazione intraoculare), precedente chirurgia oculare, traumi oculari
Trattamento con radioterapia
I sintomi della cataratta:
visione offuscata oppure visione doppia,
ipersensibilità alla luce e sensazione di abbagliamento,
percezione dei colori meno brillante,
necessità di cambi frequenti nella prescrizione degli occhiali.
Come curare la cataratta
L’unico modo per asportare la cataratta è l’asportazione chirurgica attraverso la tecnica della facoemulsificazione.
Questa tecnica prevede la frantumazione del cristallino con l’emissione di ultrasuoni,
i frammenti che si formano vengono, in una seconda fase dell’operazione, aspirati.
Dopo si impianta una piccola lente artificiale (IOL) detta anche “lentina”.
L’intervento si esegue in anestesia locale o topica.
Da alcuni anni, per eseguire l’intervento di cataratta, si può utilizzare anche il laser a femtosecondi o femtolaser.
Con questo particolare laser si fanno incisioni precise sulla cornea, ed inoltre di frammenta il cristallino in maniera meno traumatica
ed, inoltre, si taglia in maniera più accurata anche la capsula che lo contiene.
Quando operare di cataratta
Quando non si vede più bene, in maniera debilitante, è consigliato operare;
mentre l’intervento viene generalmente sconsigliato nel caso in cui si sia affetti da una forma di degenerazione maculare legata all’età (AMD) ancora in rapida evoluzione.
Complicanze nell’intervento di cataratta
Le complicanze, tuttavia, possono aversi sia durante l’operazione che dopo;
una possibile complicanza è l’ipertono anche transitorio (aumento della pressione oculare).
Altri problemi possono riguardare la superficie oculare,
così come il fondo oculare, ad esempio l’èdema maculare o il distacco di retina
(nei soggetti predisposti), oltre a poter coinvolgere il corpo vitreo
Cosa fare dopo l’operazione di cataratta
Usare gli occhiali da sole a causa dell’ipersensibilità alla luce (di solito transitoria).
Evitare di sfregare l’occhio e di dormire sullo stesso lato dell’occhio operato.
È bene infine nell’immediato post-operatorio, evitare ambienti polverosi, contatto accidentale con sostanze irritanti (fumo di sigaretta, sapone, shampoo, ecc.).
Resta inteso che è utile andare ai controlli stabiliti dall’oculista,
poiché c’è rischio d’infezione nelle due settimane dopo all’intervento.
non dimenticare di utilizzare i colliri prescritti dal medico ed evitare gli sforzi fisici .