La signora C.F. : per una semplice estrazione perde la sua dentatura quasi completamente
La signora C. F. per l’estrazione dell’elemento dentale 2.3 incluso ricorre alle cure della Clinica Odontoiatrica dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza.
La scelta della signora C.F. su dove operarsi è dettata dalla fama della Clinica Odontoiatrica dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza;
si tratta, infatti, di un centro di altissima specializzazione.
La struttura universitaria decide di non fare uno studio approfondito del caso ed effettua l’estrazione di un dente incluso
(che è una vera e propria operazione chirurgica) in regime ambulatoriale, provocando alla signora C.F. un varco oro-sinusale.
Da questo momento per la signora C.F. comincia l’inferno;
subisce nell’immediato punti di sutura, impacco chirurgico e terapia antibiotica,
seguito da un nuovo intervento chirurgico riparatore per ottenere la definitiva chiusura della breccia aperta dalle incongrue manovre.
Nel giro di due mesi la signora C.F. subisce altri tre interventi di innesti gengivali liberi,
ricostruzione di cresta alveolare con innesto di materiale osseo sostitutivo e di inserimento di impianto.
Ancora a distanza di qualche mese la signora subisce un quinto intervento di innesto osseo nella stessa sede,
ancora una volta fallito per un’infezione ribelle alle cure.
I problemi per la signora non sono finiti perché viene sottoposta ad innesto di osso autologo.
Per fenomeni flogistici od infettivi, si arriva alla rimozione degli impianti per l’infezione e la mancata integrazione nell’osso mascellare.
A causa della retrazione cicatriziale dei tessuti mucosi, vanamente maltrattati, e del sottostante tessuto osseo, parimente martoriato,
la signora C.F. perde in maniera irrimediabile ogni chance conservativa della propria dentatura
ed è costretta, suo malgrado, a riabilitare la zona orale con protesi fissa di ben dieci elementi (da 13 a 27).
Inoltre la signora ha un’acquisita ipomobilità ed iposensibilità del labbro superiore
ed inutili cicatrici in sede di coscia destra causate dal prelievo, senza alcun risultato, di creste iliache per i falliti innesti.
Lo studio medico legale Iannicelli ha curato e risolto il caso della signora C.F.