La signora M.I. : il caso di intervento di salpingectomia bilaterale
Indice dei Contenuti
- La signora M.I. di 23 anni il 19 ottobre 2015 di 23 si reca a visita con il compagno presso lo studio del dottor A. D. C., specialista della sterilità della coppia,
- perché desiderosi di avere un figlio che non riescono ad avere.
- La signora M.I. il 13.03.2016 si ricovera presso la casa di Cura Nostra Signora di Lourdes di Massa di Somma (Na),
- le viene diagnosticata una “Sospetta PID (Pelvic Inflammatory Disease) – malattia infiammatoria pelvica – in paziente con notevoli algie pelviche” e, all’esame ostetrico un “utero mobile, dolente alla palpazione. In zone annessiali si apprezzano due tumefazioni bilaterali”.
La signora M.I. di 23 anni il 19 ottobre 2015 di 23 si reca a visita con il compagno presso lo studio del dottor A. D. C., specialista della sterilità della coppia,
perché desiderosi di avere un figlio che non riescono ad avere.
Il dottore esegue un’ecografia ed il pap test alla signora M. I. ma non emerge alcuna anomalia quindi prescrive,
per il prosieguo, l’esame di pervietà delle tube di Falloppio.
Ad un successivo controllo dal dottore A. D. C. il 10.12.2015, la signora M.I. si sottopone ad una “prova perinearia per diagnostica pervietà tube uterine”,
all’esito della quale le diagnosticano “tube uterine verosimilmente pervie”.
La signora M.I., dopo dieci giorni dall’accertamento, si reca di nuovo a visita perché ha dolori e perdite,
ma il dottore non approfondisce il problema e prescrive soltanto un’iniezione di Prontogest, farmaco a base di progesterone indicato per facilitare l’annidamento e la crescita dell’embrione.
Dopo qualche giorno la signora, persistendo i dolori, chiede al dottore di eseguire una ecografia dalla quale emerge una situazione funzionale ad una possibile gravidanza.
La situazione resta uguale con dolori e perdite che convincono la signora a recarsi di nuovo dal dottore che le fa un’altra iniezione di Prontogest.
Il 04.02.2016, il dottore D. C., dopo un’altra ecografia, ribadisce che tutto va bene in funzione della fertilità di coppia e le prescrive una fiala di Prontogest e la rinvia ad un successivo controllo a distanza di tre mesi.
Il persistere del dolore spinge la signora M.I. a fare una visita ginecologica con un altro dottore che,
riscontra ecograficamente, a carico degli annessi, aree “ipoecogene compatibili con dilatazione tubarica”, le prescriveva una “laparoscopia esplorativa”.
La signora M.I. il 13.03.2016 si ricovera presso la casa di Cura Nostra Signora di Lourdes di Massa di Somma (Na),
le viene diagnosticata una “Sospetta PID (Pelvic Inflammatory Disease) – malattia infiammatoria pelvica – in paziente con notevoli algie pelviche” e, all’esame ostetrico un “utero mobile, dolente alla palpazione. In zone annessiali si apprezzano due tumefazioni bilaterali”.
Il giorno dopo la signora subisce una laparoscopia con diagnosi di sactosalpinge bilaterale purulenta e, contestualmente viene operata di salpingectomia bilaterale.
La salpingectomia bilaterale (asportazione delle tube) ha portato la signora M.I. ad una grave alterazione dell’apparato riproduttivo, costringendola a procedure di inseminazione artificiale, per avere figli.
Il medico A.D.G non solo non ha aiutato la signora M.I. ad avere la tanto agognata gravidanza ma le
ha causato un grave danno biologico di natura permanente.
Il caso è trattato e risolto dallo studio medico-legale Iannicelli.