Scopriamo cosa sono e come funzionano le multe
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Multe: che incubo. Cerchiamo di capirne di più
Cosa è la multa
Se violi una delle disposizioni del Codice della Strada, sei soggetto ad una sanzione amministrativa (pecuniaria e, quando previsto, accessoria); come detto questa violazione è disciplinata dallo stesso Codice insieme ad altre leggi.
Come ben sanno i guidatori attraverso la redazione di un verbale gli organi abilitati applicano la sanzionare amministrativa pecuniaria (la cosiddetta “multa”).
Di essa, che contiene particolari caratteristiche e contenuti, il trasgressore deve essere informato nei modi previsti dalla legge.
La misura delle multe è aggiornata ogni due anni; ontro le multe è ammesso ricorso.
Chi fa le multe
Gli organi preposti all’elevazione delle contravvenzioni sono:
la polizia stradale in via principale;
la polizia di Stato;
l’arma dei carabinieri;
la guardia di finanza;
la polizia provinciale esclusivamente nel suo ambito;
la polizia municipale (vigili urbani) nel loro ambito;
funzionari del Ministero dell’Interno addetti al servizio di polizia stradale;
la polizia penitenziaria e il corpo forestale dello Stato in relazione ai propri compiti.
Altre figure preposte sono gli ausiliari del traffico:
Il singolo Comune con specifiche ordinanze autorizza queste tali figure ad elevare multe su territorio cittadino.
Il Comune può anche conferire agli ausiliari la competenza alla rimozione dei veicoli.
Perché una multa sia regolare deve contenere:
la data, ora e località nei quali la violazione è avvenuta;
generalità e residenza del trasgressore ed estremi della sua patente di guida, se immediatamente identificato;
indicazione del proprietario del veicolo, quando non sia stato immediatamente identificato il trasgressore;
tipo del veicolo e numero di targa di riconoscimento;
citazione della norma violata e sommaria descrizione del fatto;
eventuali dichiarazioni delle quali il trasgressore chiede l’inserzione;
somma da pagare, termini e modalità di pagamento, ufficio o comando presso cui lo stesso può essere fatto e numero di conto corrente bancario o postale che può eventualmente essere usato (solitamente, per praticità, viene allegato un bollettino);
le eventuali sanzioni accessorie previste per l’infrazione
gli eventuali obblighi di esibizione (di documenti quali la patente, il certificato di assicurazione, ecc.);
le autorità competenti per il ricorso;
firma del trasgressore;
nominativo e firma degli agenti accertatori.
Ci si può rifiutare di firmare il verbale?
Se gli organi preposti fermano il conducente nel momento stesso dell’infrazione gli consegnano il verbale.
In questi casi invitano a firmare per ricevuta il verbale contro il quale, non essendo una dichiarazione di responsabilità, si può sempre fare ricorso.
Non firmare il verbale resta comunque un diritto del conducente.
Entro quanto tempo deve arrivare una multa?
Se non è avvenuta la contestazione immediata al momento dell’infrazione, la multa
deve essere spedita, presso la residenza del proprietario dell’auto, entro massimo
90 giorni dal giorno dell’infrazione.
Si tenga presente che conta la data di spedizione della raccomandata
(che deve appunto intervenire entro il novantesimo giorno)
e non quello di ricevimento della busta da parte del destinatario.
Chi però riceve la multa dopo i 90 giorni deve comunque presentare ricorso per farla
annullare; diversamente, il verbale diventa definitivo.
Riduzione dell’importo della multa se si paga subito
Se si paga entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notifica l’importo della multa viene ridotto del 30% come stabilito dal Decreto del Fare (convertito con la Legge 9 agosto 2013, n. 98).
Non fanno eccezione le multe per divieto di sosta rilevate con preavviso apposto sul parabrezza.
Le violazioni più gravi, però, sono escluse dallo sconto, secondo la norma vigente.
Si tratta di quelle per le quali è prevista la confisca del veicolo o la sospensione della patente (es. sorpasso in curva, circolazione sulle corsie di emergenza, guida in stato di ebbrezza, ecc.).
Dopo quanto tempo scade una multa?
Il termine di prescrizione delle multe è di 5 anni.
Quali sono le infrazioni più frequenti?
L’obbligo di eseguire la revisione periodica,
la guida senza patente o con patente revocata,
il divieto di sosta,
l’eccesso di velocità,
la guida senza cinture di sicurezza
l’utilizzo del telefono al volante.
Si tenga presente che molto si dibatte sulle infrazione derivanti dall’utilizzo del cellulare mentre si è alla guida di un veicolo.
A tale riguardo esiste una proposta di legge che vorrebbe portare la sanzione fino a 1.697 euro
(attualmente il massimo è di 657 euro), con un’eventuale sospensione della patente già dalla prima infrazione rilevata.
L’alta pericolosità e la grande diffusione di questo comportamento, che ogni anno causa tantissimi sinistri e soprattutto decessi, consiglia l’aumento della sanzione.
Secondo l’ANIA, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, infatti, la percentuale di sinistri provocati dall’impiego di smartphone è salita negli ultimi anni di oltre il 20%.
Multe più leggere dal 2021 per i guidatori italiani.
La variazione degli importi arriva dal consueto aggiornamento biennale, che viene fatto in base all’inflazione accertata dall’Istat.
L’adeguamento delle contravvenzioni è previsto dal comma 3 dell’articolo 195 del Codice della Strada.
Variazione negativa per l’indice Istat
L’indice biennale rilevato dall’Istat nel periodo compreso tra ottobre 2018 e ottobre 2020 si è attestato ad un valore di -0,2%.
Per la prima volta, quindi, da quando è stato adottato l’adeguamento (1992), le multe sono diventate meno care della stessa percentuale (0,2%).
Dal momento che le tariffe delle multe sono sempre aumentate è un momento importante: tra gli incrementi maggiori, troviamo il +17,5% del 1996 e il +21,2% del 1998.
I nuovi importi delle multe
Le variazioni sono esigue e riguarderanno solo le sanzioni superiori ai 250 euro.
Ad esempio, per il superamento del limite di velocità tra i 40 e i 60 chilometri orari (km/h) oltre la soglia, la nuova multa sarà di 532 euro, contro i precedenti 533 euro;
chi invece supera il limite massimo di oltre 60 km/h, si vedrà corrispondere una sanzione di 845 euro, 2 euro in meno rispetto ai precedenti 847 euro.
Resteranno invariati gli importi per le sanzioni più comuni come l’uso del cellulare alla guida (165 euro), o il mancato utilizzo della cintura di sicurezza (83 euro).