Risarcimento danni da parto: tutto quello che c'è da sapere
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Risarcimento danni da parto
Il parto per una donna è uno dei momenti più belli;
di certo dare alla luce il proprio figlio è un sogno per tutte le donne, ma può trasformarsi in un calvario.
Vale la pena soffermarsi sul fatto che in caso di danni da parto è possibile richiedere il risarcimento come avviene in altre situazioni che riguardano la malasanità.
Purtroppo gli episodi di malasanità in Italia che riguardano danni riportati da madri e figli durante il part sono in aumento.
Le lesioni avvenute durante il parto che possono portare ad un risarcimento danni sono:
Lesioni avvenute nel travaglio o nel parto che riguardano sia la mamma che il bambino a causa di manovre sbagliate dell’ostetrica e/ o del ginecologo
I danni avvenuti durante il parto per la madre includono:
emorragia post-partum, parto cesareo non necessario e altro ancora
Per il bambino, invece, i danni riguardano
lesioni del midollo spinale, nervi, paralisi ostetrica, lesioni cerebrali, fratture ossee, lesioni del midollo ombelicale e cefaloematoma.
I danni possono, ovviamente, avvenire anche nel post partum;
rientrano in questa tipologia
i danni cerebrali al neonato causati dal mancato trattamento di infezioni trasmesse durante la gravidanza,
sono quel tipo di infezioni che possono avere le mamme durante la gravidanza e da tenere, quindi, sott controllo.
Da non dimenticare, poi, i danni cerebrali causati da errori nella gestione di problemi respiratori del neonato.
Per la mancata diagnosi o mancato trattamento da parte del ginecologo si possono avere lesioni pre parto
Tali complicazioni possono includere gravidanza ectopica, condizioni mediche o malattie contagiose che potrebbero influenzare il parto, dimensioni del bambino e sofferenza fetale.
I tipi più comuni di lesioni che la gestante può subire durante il parto, che possono portare ad un risarcimento danni, sono:
Danni da errori nell’uso di forcipe e ventosa
Il parto operativo con forcipe è considerato una procedura rischiosa che può mettere avere complicazioni sia sia la madre che il bambino
il forcipe, inoltre, può provocare per la madre lacerazioni genitali, incontinenza fecale o urinaria a lungo termine e danni per all’utero o alla vescica
Episiotomia e lacerazioni di secondo o terzo grado
Durante travagli difficili, è possibile che si scelga di effettuare l’episiotomia al fine di evitare alla mamma lacerazioni e/o par partorire in fretta il feto in sofferenza.
In alcune rare occasioni, un medico può omettere di eseguire una episiotomia necessaria, con conseguenti lacerazioni di secondo o terzo grado.
Tali gravi lacerazioni possono determinare importanti complicazioni
In altre evenienze, possono anche essere diagnosticate lacerazioni perianali.
Sutura non corretta
In alcuni casi, dopo un’episiotomia od una lacerazione perianale, il danno viene riparato dai sanitari con un certo numero di punti di sutura
Distacco della placenta
Il distacco della placenta è una complicanza molto grave che si verifica quando si separa prematuramente dall’utero.
Questi casi sono pericolosi sia per la mamma che per il bambino , perché impedisce alle sostanze nutritive e all’ossigeno contenute nella placenta di raggiungere il bambino.
Pre Eclampsia
La Preeclampsia si verifica in circa il 10% delle gravidanze. Può essere adeguatamente diagnosticata attraverso la misurazione della pressione del sangue e ed esame delle urine.
Come si ottiene il risarcimento per danni da parto
Come negli altri casi di richiesta di risarcimento danni bisogna compiere una serie di passaggi atti a dimostrare il danno subito, il nesso causale.
Vediamo nel dettagli di cosa si tratta:
Grazie da una visita medico legale è possibile accertare l’esistenza del danno subito cioè si può dimostrare:
che la mamma e/o il bambino hanno patito un danno, cioè una lesione dell’integrità psico-fisica
Ovviamente ciò è possibile ottenerlo grazie anche all’ausilio dei referti e delle indagini effettuate e di tutta la documentazione atta a dimostrare l’esistenza del danno.
E’ indispensabile dimostrare il nesso causale tra condotta medica (colposa) e danno occorso al neonato e/o alla mamma.
In altri termini diventa di fondamentale importanza dimostrare che i danni patiti dal bambino o dalla mamma
siano stati causati direttamente da condotte mediche e non da precedenti condizioni di salute o circostanze inevitabili della gravidanza o della nascita stessa.
Per ottenere il giusto risarcimento rivolgiti ad uno studio medico-legale competente.