Malasanità: se sei una vittima devi sapere cosa fare
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Risarcimento per malasanità: cosa bisogna sapere
Nei casi in cui si è vittima di malasanità si può arrivare al risarcimento seguendo un iter preciso.
Vediamo come fare ad ottenere il risarcimento se si è vittime di malasanità
L’iter legale: la denuncia
La prima cosa da fare è di inviare una diffida stragiudiziale contenente il racconto di ciò che è accaduto e le responsabilità delle parti in causa;
è con tale atto che si chiede alla struttura sanitaria di stabilire un contatto con il legale del paziente.
Cosa fare se la struttura non risponde
In questi casi si possono intraprendere due strade:
Procedere con il ricorso Atp (accertamento tecnico preventivo) che porta alla comparizione delle parti in causa davanti al giudice.
A sua volta il giudice incarica un consulente tecnico d’ufficio
di valutare le documentazioni fornite,
analizzare le condizioni di salute di ha fatto il ricorso e se c’è nesso di casualità tra quest’ultimo e il modus agendi della struttura sanitaria.
Tentativo di mediazione
Il consulente, come da legge, tenta la mediazione prima di andare a giudizio prima di depositare la relazione tecnica.
Nel caso di insuccesso il consulente redigerà la relazione che viene messa a disposizione su richiesta delle parti e diventerà, a sua volta, prova documentale senza valore decisionale.
Di conseguenza si andrà poi a un normale giudizio civile, nel corso del quale verrà presa la decisione finale con la conseguente condanna alle spese della parte ritenuta responsabile.
Il procedimento per Atp si conclude con la redazione della consulenza e non con un provvedimento di natura decisionale (sentenza o ordinanza).
La durata media di un procedimento del genere è di circa un anno”.
I tempi e costi per il risarcimento in casi di malasanità
A volte si preferisce ricorrere alla mediazione tra le parti, nonostante sia giusto denunziare gli episodi e i responsabili di malasanità a causa dei tempi richiesti dal risarcimento
E se la diffida stragiudiziale prevede un ultimatum concesso alla struttura sanitaria che va dai 7 ai 15 giorni. e l’Atp in genere richiede un anno per il suo espletamento.
Invece i tempi del giudizio ordinario sono compresi tra i 3 e i 5 anni.
Non bisogna dimenticare che il diritto a richiedere il risarcimento del danno provocato da responsabilità medica
è soggetto alle regole poste dall’ordinamento in tema di prescrizione.
Tali norme indicate negli art. 2946 e 2947 del c.c. sono chiare nello stabilire:
il termine di prescrizione di 10 anni per la responsabilità contrattuale che questo riguarda i medici e
di 5 anni per la responsabilità extracontrattuale ed è il caso delle strutture sanitarie .
In alcuni gravi casi di malasanità può essere coinvolto perfino il Ministero della salute e il tempo di prescrizione in questo caso è di 5 anni.
Per quanto riguarda il giudizio ordinario si può arrivare anche a 30.000, nei casi di eventi molto gravi.
Vanno aggiunte le spese vive che non superano i 3.000 euro.
Il nostro studio medico legale Iannicelli anticipa le spese in questi casi