I vaccini: obbligatori o consigliati quali differenze
Indice dei Contenuti
- Vaccino contro il Covid-19: legislazione e ricorsi.
- Il primo caso in Italia di causa alla casa farmaceutica per il vaccino Astrazeneca
- Vaccini: cosa dice la Legge italiana
- Ma scopriamo anche il limite di questa legge.
- Ma questo ristoro vale anche per la vaccinazione contro il Covid?
- Il consenso informato non esclude la responsabilità
- La sentenza n. 27751/2013 della Suprema Corte definisce il concetto di consenso informato.
- Cosa succede in caso di vaccino contro il covid se si firma il modulo del consenso alla vaccinazione e il vaccino crea problemi alla salute.
- Lo Stato, pertanto, non deve sempre risarcire.
Vaccino contro il Covid-19: legislazione e ricorsi.
I vaccini contro il Covid sono un’arma molto efficace per il contrasto della malattia.
Ma ci sono rischi ed in alcuni casi si sono registrati decessi, solo in parte collegati all’inoculazione dei vari vaccini, ma avvenute comunque dopo la somministrazione dei sieri.
Il primo caso in Italia di causa alla casa farmaceutica per il vaccino Astrazeneca
Ha fatto scuola il caso della psicoterapeuta 41 enne che lavora a Parma che si è sottoposta al vaccino Astrazeneca il 20 febbraio del 2021: le è stata somministrata una dose del lotto ABV2856, con scadenza il 31 maggio del 2021.
Dopo il vaccino la donna ha avuto numerosi effetti collaterali.
In vista di ciò ha deciso di procedere alla causa con richiesta di 50 mila euro alla casa farmaceutica
La donna, che ha fatto il vaccino all’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, in provincia di Napoli, stava eseguendo esami diagnostici per avere un bambino e ora rischia di avere seri problemi in caso di gravidanza.
Vaccini: cosa dice la Legge italiana
In Italia, chi si sottopone a una vaccinazione obbligatoria e riporta dei danni ha diritto a un indennizzo.
La legge n 210/1992 prevede, infatti, proprio l’ “Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati”.
Ma scopriamo anche il limite di questa legge.
Essa, infatti, che stabilisce un ristoro economico solo per chi
“abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica (…).
Ma questo ristoro vale anche per la vaccinazione contro il Covid?
Per capire se l’indennizzo spetta anche per vaccinazioni “raccomandate” bisogna valutare ulteriori passaggi legislativi
Il tema dell’ingiustizia dell’indennizzo per le sole vaccinazioni obbligatorie infatti è stato sollevato qualche anno fa davanti alla Consulta.
La Cassazione ha sollevato dubbi di costituzionalità dell’art. 1, comma 1, della legge 25 febbraio 1992, n. 210, in riferimento agli artt. 2, 3 e 32 della Costituzione
“nella parte in cui non prevede che il diritto all’indennizzo, istituito e regolato dalla stessa legge, spetti anche, alle condizioni ivi previste,
a soggetti che abbiano subito lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa di una vaccinazione non obbligatoria, ma raccomandata”.
Nel caso di specie si trattava di danni derivanti dal vaccino per contrastare la diffusione del virus dell’epatite A.
La Consulta in sentenze precedenti ha assimilato le vaccinazioni obbligatorie con le vaccinazioni raccomandate in quanto
in ambito medico, raccomandare e prescrivere sono azioni percepite come egualmente doverose in vista di un determinato obiettivo, cioè la tutela della salute (anche) collettiva.
In caso di campagna vaccinale massiccia è chiaro che negli individui un affidamento nei confronti di quanto consigliato dalle autorità sanitarie:
e ciò di per sé rende la scelta individuale di aderire la raccomandazione obiettivamente votata alla salvaguardia anche dell’interesse collettivo, al di là delle particolari motivazioni che muovono i singoli.”
Alla luce di questa sentenza, la vaccinazione Covid, non obbligatoria, ma fortemente raccomandata,
conduce al riconoscimento di un indennizzo in caso di conseguenze negative sulla salute.
Il consenso informato non esclude la responsabilità
Come in tutte le campagne vaccinali anche in questa contro il Covid sono stati distribuiti moduli, a coloro che dovevano sottoporsi alla vaccinazione, per il consenso informato.
Non bisogna trascurare il fatto che la lesione del consenso informato comporta un risarcimento del danno.
Necessariamente, infatti, Il paziente deve essere messo nelle condizioni di esprimere un consenso volontario e soprattutto consapevole.
La sentenza n. 27751/2013 della Suprema Corte definisce il concetto di consenso informato.
“il consenso informato, inteso quale espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico,
impone che quest’ultimo fornisca al paziente, in modo completo ed esaustivo, tutte le informazioni scientificamente possibili riguardanti le terapie che intende praticare o l’intervento chirurgico che intende eseguire,
con le relative modalità ed eventuali conseguenze, sia pure infrequenti, col solo limite dei rischi imprevedibili.”
Cosa succede in caso di vaccino contro il covid se si firma il modulo del consenso alla vaccinazione e il vaccino crea problemi alla salute.
Come per un farmaco il cui bugiardino non consente al consumatore di essere consapevole dei rischi a cui va incontro e
insorgano problemi di salute,
il produttore è responsabile anche nel caso in cui il vaccino viene somministrato senza la giusta informativa.
Lo Stato, pertanto, non deve sempre risarcire.
Peraltro la giurisprudenza sulle questioni legate alla pandemia e al risarcimento dei danni derivanti dalla vaccinazione o da altre questioni ricollegabili alla gestione della pandemia è tutta in divenire.
Troppo poco tempo è passato dall’inizio della pandemia ed ancora si cerca di capire molte cose.